24 aprile 2017, lunedì

santo del giorno San Fedele, “l’avvocato dei poveri”

nel 1184 a.c. i grecia, grazie ad Ulisse, conquistano la città di Troia

 

Ola peregrinos

oggi non ci siamo fatti mancare nulla: in 28 km siamo passati dal sole alla pioggia ed altro ancora, per non parlare del (mio) cappello.

Dopo aver partecipato a El Classico (3 a 2 per il Barça con goal di Messi al 92′) nella torcida del ristorante dell’hostal Maya e dormito come due angioletti, alle 6:15 ci siamo svegliati e fatto colazione (nessun commento sulle banane verdissime, un mio acquisto … prematuro), alla solita ora (7:15) siamo partiti.

Ed ecco realizzarsi il primo “terrore” del pellegrino: senza una cartina e senza informazioni, partire ed accorgersi di … aver sbagliato strada. Cosa sono 500 metri? Poco o nulla nella vita reale. Ma per un pellegino sono 10 kg di zaino per un kilometro cioè un peso straordinario e non gradito.

I due prodighi pellegrini ritornati sulla retta via!

San Giacomo ci protegge una volta di più e nella nostra più inconsapevole camminata di tutti i nostri viaggi, iniziado la severa salita della calzada romana a 1300 mt slm, che volevamo percorrere …

abbiamo avuto il pregio di camminare con Josè ed Enrique, due pensionati bancari di 71 anni, che ci hanno dato prima le indicazioni giuste (per non perderci) eppoi il ritmo giusto per affrontare l’ascesa ai 1800 metri del passo.

Una prima considerazione: lasciate perdere la calzada romana. E’ più corta della strada repubblicana ma ha una pendenza para alpinistica. Al contrario la strada repubblicana sale di 100 mt slm ogni 2/3 km: quindi un impegno severo perchè costante e senza respiro, ma che consente una andatura superiore ai 4 km/h e quindi potete godervi la bellezza della Sierra di Gualderrama ed arrivare al passo con una relativa tranquillità.

Dopo km 10,700 (compreso il km “regalato” dal nostro errore di percorso) e 2 ore e 33 minuti (senza soste, perchè il treno “ciclistico” di Josè ed Enrique non ci ha consentito neanche l’espletamento di bisogni fisiologici), a 1678 mt slm la calzada romana si salda con la strada repubblicana e felici, finalmente, alle 10:15 abbiamo fatto il primo (ed unico) pit stop a base di pane e cioccolata.

Dopo 15 minuti abbiamo ripreso il cammino per arrivare al passo …

… in un silenzio rotto dai rumori della foresta e dai nostri passi quasi cadenzati all’unisono: un spettacolo che ti fa sentire meglio, anche se non sai perchè.

Dopo una larga curva seguendo il profilo dei monti ci siamo trovati proprio dove indicavo nella foto precedente …

… un mirador in cui si vede lontanissima e molto in basso Cercedilla: quella è la strada percorsa, con fatica, dedizione e soddisfazione.

Stiamo andando di buona lena (4,5/5 km/h) quando mi accorgo che al pit stop ho aperto lo zaino per prendere i viveri e li perso il mio cappello. Disperazione! Sconforto!! Che fare?

Anche in queste piccole cose il cammino insegna. Infatti siamo raggiunti da un gruppo di ciclisti risalivano il passo per poi praticare l’affascinante (per me) ma pericoloso (per mia mamma) sport chiamato DownHill, e in uno spagnolo tanto sincopato quanto incomprensibile ma allegro …

… sopra il casco dell’ultimo ciclcista ecco ricomparire il mio cappello: gioia pura, per aver ritrovato il mio compagno di tutti i cammini fin dal primo da SJPdP nel 2014.

Sempre seguendo il ritmo lineare ed implacabile di Josè, arrivamo ai 1800 mt slm del passo della Fuenfria, dove la regione di Madrid lascia il passo a quella di Leon y Castilla e …

(scusata l’inquadratura) mancano SOLO 599 km a Santiago!!!

E proseguimo in questa foresta incantata in cui …

 

ancora, vive e regna indisturbato, Barbalbero.

Dopo altri km 11,700 e 2 h e 35′ arriviamo al bivio di Segovia, che dista ancora 13 km (praticamente altre 3 ore, mas o menos) con Valsaìn, a 4 km (anche se così allunghiamo un po dal cammino).  Decidiamo di fermarci a Valsaìn e salutiamo i nostri compagni Josè ed Enrique con il consueto abbraccio ed augurio: Buen Camino!

Finalmente liberi: mangiamo un po di frutta secca e ci rilassiamo …

ma nere nuvole si addensano su di noi e come previsto dal meteo …. lluvia!!!

E dagli zaini, trasportati con tanta fatica, voilà mantella, kway e copri zaini e … si riparte sotto la pioggia … fino ad incontrare …

una mandria di tori e …

mucche … assassine!

Proseguiamo non per 4 ma per 6 km verso Valsaìn, o meglio verso un ricovero … aperto.

Al 3zo tentativo …

e dopo una cerveza, un cortese barista telefona e ci trova un posto … un altro km di camminata.

Arriviamo e dopo la consueta doccia calda ristoratrice, alle 16:30 finalmente mangiamio qualcosa di caldo.

Nota: Si lo so Dottoressa, tortilla e birra non sono indicate nella perfetta nutrizione ma … non sa che soddisfazione: o traspare dalle nostre facce?

Anche questa strana, bellissima, variegata, normale giornata sul cammino si è conclusa: e domani è un altra avventura.

Buen camino de vida

Paolo & Marco

 

post scriptum prestazionale

24 aprile 2017 lunedi

da Cercedilla a Valsaìs

km 28,2 in  6 h e 21 minuti media complessiva circa 4,5 km/h

dislivello 500 mt da 1300 a 1800 in circa 13 km

hasta la proxima

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