Ola peregrinos lettori

continuiamo il nostro racconto con i mezzi di fortuna che un cellulare con schermo out (quello di Paolo) e con l’altro che si ostina a non rionoscere l’impronta del proprietario (Marco) bloccandosi per … 2 ore ogni volta: ma più della tecnologia potè il pellegrino!

Ieri sera al Bar Real, mentre scrivevamo il precedente articolo, …

(ops .. scoperti … lomo de cerdo con un eccellente tinto locale)

Ieri non siamo riusciti a farvi vedere la chiesa di Alcazaren che abbiamo avuto il privilegio di farci aprire e spiegare da Beatrice, guida dell’Oficina d.T.: brava, gentile e competente.

la nostra eccellente storica dell’arte: Beatrice!

L’interno della chiesa è stato

Iniziata nel siglo XII in stile mudjar

una scoperta interessante ed unica.

Altar maggiore. Retablo in madera con Santiago pellegrino e Santiago matamor. Siglo XV

Solo a seguito di uno scavo, dietro il retrablo è stato scoperto un affresco del siglo XII. Unico

Accanto al Retablo un cappella con una cupola grottesca di musici suonanti, in stile messicano siglo XVII

E ora torniamo ad oggi

Sveglia dopo una notte, tutto sommato ne fredda ne umida, malgrado le premesse, ci prepariamo a partire: e via alle 7.30.

Grazie ad una coppia di pellegrini di Madrid facciamo circa un km gratis per trovare la flecha amarilla per uscire da Alcazaren.

Abbaimo fatto con loro un altro km eppoi

li abbiamo superati e rivisti solo all’albergue d’arrivo, dopo un’ora e mezza che eravamo arrivati.

(Nota: la moglie ci ha “cazziato” per come avevamo steso i panni da asciugare ed aiutato e … strizzarli!)

Nei 17 km che ci separano da Valledestilla ci sorprendono due cerbiatti che, rincorrendosi, passano a non più di 10 mt da noi: la loro velocità ed il nostro stupore ci impediscono anche solo di tirare fuori il cellulare per fare la foto.

Dovete accontentavi di questo … segnale! E crederci sulla parola.

Quindi ci accontentiamo di fotografare questo tronco che, a noi, sembra un tuffatore: ma ognuno può vedere quello che vuole (come quando si guardano le nuvole!)

Dopo 2 ore e 25 di camminante ininterrotta …

Paolo decide di fermarsi 15 minuti per mangiare qualcosa, mentre Marco prosegue dando appuntamento a Vallestilla.

(Nota: il cammino insegna anche questo. Il separarsi momentaneamente non è una cosa negativa. Al contrario è la prova che ognuno di noi sente il proprio corpo e conosce i propri limiti. Per spiegarci. Paolo dopo più di due ore di cammino ha consumato oltre 1000 kc e, conoscendosi, teme che proseguire per altri 40/50 minuti vorrebbe dire arrivare stanco oltre il proprio limite. La sosta a quel punto dovrà essere superiore a quella suddivisa in due soste. Per contro Marco in quel momento ha un dolore persistente al ginocchio ed avendo assunto un anti-infiammatorio teme che fermandosi ne vanificherebbe gli effetti con una ripartenza dolorosa e difficoltosa.)

A riprova della bontà delle scelte di entrambe dopo 4 km …

all’arrivo di Paolo (che è ripartito con passo svelto ed ergonomico dopo la sosta … sostanziale di soli 15 minuti), trova Marco che gioca con un cagnolino che lo ha accompagnato per un tratto del cammino: il dolore scemato.

Gli ultimi 9 km fino a Ponte Duero siamo costretti a camminarli così, il cammino che è condiviso dalla via pecuaria è sostanzialmente impraticabile per … un bipede!

Arriviamo a destinazione …

e ci precipitiamo nell’albergue dove ci rivece Arturo, di cui avevo letto in un diario di un pellegrino del 2015: persona simpatica, disponibile e pratica. Un vero hospitalero di un albergue con donativo.

Gli diciamo che per riconoscenza avremmo (cioè Marco, Paolo fa da supporter) fatto la pasta per tutti pellegrini: un altro km, oltre ai 26 già fatti, per raggiungere una tienda che alle 14 chiude e riapre … martedì 2 maggio!!!

Fatta la spesa torniamo e ci facciamo la doccia. Arrivano nell’ordine: la coppia di spagnoli di Madrid di stamani dopo un’ora e mezza; la svizzera-finlandese conosciuta all’albergue di Zamarralama e una ineffabile olandese in bicicletta dopo un paio d’ore.

Questa simpatica ciclista cerca di convicere Arturo che deve riservare  6 letti per i suoi compagnoni olandesi. Arturo gli dice che il cammino è per i pellegrini non per i turisti. Da applausi!!!

Sconfortata lasciamo l’olandese sul sofà e ci dirigiamo al bar per una cerveza, scrivere queste note e prenotare l’hostal a Madrid per la notte di sabato.

Alle 16, mentre vediamo la presentazione della partita del Real Madrid di oggi, arrivano accaldati e rosei i “simpatici” olandesi.

Finiamo di bere, scrivere e prenotare … ora alle 16:45 abbiamo finito di bere, abbiamo prenotato l’hostal e tra pochi minuti pubblicato questo articolo.

Per quello che faremo stasera … ne parliamo domani.

Io e Marco stiamo facendo un piccolo riassunto vademencum del cammino di Madrid che dovremmo pubblicare domenica.

Hasta siempre

Paolo y Marco

 

 

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