Ola Pellegrini da Sempre

Sono le 3:50 del 25 Aprile 2018: la sveglia irrompe il sonno di ben tre ore che ci siamo concessi per sistemare quello che ci lasciamo alla spalle: inizia l’avventura.
Malgrado il poco riposo, già solo indossando i vestiti e lo zaino, la vita inizia a scorre con un tempo diverso da quello in cui abitualmente navighiamo.
Alle 6:00 arrivo all’aereoporto Marconi di Bologna e dopo la rituale fotografia con la mia Cristiana, ci siamo imbarcati sul volo Ryanair per Londra in perfetto orario.

L’effetto Brexit impone il controllo della carta d’identità a cui in Europa non siamo abituati: stiamo entrando in un paese extracomunitario.

Come ogni anno ci sembra di essere partiti ieri per il cammino di Madrid ed invece sono passati 365 lunghi giorni.
E come ogni anno il volo di avvicinamento al Cammino é il tempo di compensazione: sospeso tra la vita dei mille problemi di tutti i giorni e lo stato di grazia che si raggiunge diventando Pellegrini.

Siamo atterrati in orario alle 8:48 anche se in realtà a causa del fuso orario e dell’ora legale qui sono le ore 7:48 cioè un’ora indietro rispetto all’Italia ed a tutta l’Europa.
La fila per il controllo delle carte d’identità in entrata nella (perfida) Albione è di alcune centinai di metri e con non pochi disagi per disabili, bambini under 12 mesi e persone anziane (evitate commenti sull’eta del piccolo scrivano fiorentino di queste righe…).

Dopo esserci fatti riconoscere e censire, dopo oltre 40 minuti abbiamo recuperato i nostri zaini che giravano nella giostra dei bagagli peraltro integri e completi.

Camminando per l’aeroporto che, anche se utilizzato al 90% da voli Ryan Air, è molto grande e pieno di bei negozi,

 (allarga l’immagine e leggi ….)

abbiamo trovato proprio in fondo… Starbucks: questo è stato un problema per me e quindi alle 11:00 cioè alle 10:00 inglesi ho preso un cappuccino una pasta cinammonions fleury entrambe molto buoni.

Riparti con il volo che ci porta a Santiago, la Spagna ci viene incontro con le parole della hostess che oltre all’inglese usano anche il più amichevole castigliano.
Viaggio in aereo e tranquillo fino a quando non arriviamo in prossimità dell’aeroporto di Santiago.

A questo punto incomincia una forte turbolenza e l’aereo viene sbalzato di qua e là; atterriamo abbastanza bruscamente e quando ci fermiamo i visi di tutti i passeggeri anche se più rilassati fanno trasparire lo stress provata in quella decina di seocndi.

Io e Marco prima di prendere i bagagli facciamo un Pit Stop toilette e questo ci costa per 20 secondi l’autobus delle ore 16:00 per la stazione degli autobus. Ce ne facciamo una ragione con un boccadillo ed io una cerveza San Miguel.

Nota per il prossimo anno Caro Marco se non inizi a bere la birra anche tu e continui a bere acqua naturale io vado da solo.

Replica di Marco Caro Paolo siamo tutti e due a dieta in zona  che non prevede la birra ma solo acqua, pensaci Cristiana sa …

Mentre mangiamo il boccadillo abbiamo visto le previsioni del tempo che ci danno sostanzialmente una settimana abbastanza fresca con pioggia molto poco probabile. Quindi speriamo che questo si mantenga e che tutto il nostro cammino sia soleggiato.

L’aeroporto di Santiago è diventato (in previsione dell’anno jacobeo 2021) un aeroporto estremamente moderno e funzionale ed effettivamente molti sono state le infrastrutture eseguite per migliorare la trasportabilità dei Pellegrini e per il turismo. Anche il bus navetta è un mezzo nuovo è molto confortevole ed è in 20 minuti ci porta dall’aeroporto fino alla stazione degli autobus, dalla quale poi si possono raggiungere tutte le località intorno a Santiago.
Arrivati alla 16:50, aspettando il pullman che partiva alle 18:00 per Ferrol, da bravi e previdenti Pellegrini abbiamo fatto la spesa: cioccolata, biscotti, pane, prosciutto, noccioline e frutta secca ed infine i mitici donouts.

Ritrovarsi qui ogni volta è come essere partito il giorno prima e ritrovi gli angoli, le salite, lo scorcio di Monte de Gozo sullo sfondo e quindi ti sembra di non essere mai partito.
È sempre una sensazione fantastica e ti fa sentire membro di una grandissima tribù in cammino, costantemente variegata ed in cui puoi ritrovare gli amici che non vedevi da tempo o farti dei nuovi amici che avrai per tutta la vita. O trovarti solo con il ritmo dei tuoi passi.
La situazione strana è quella di essere arrivati a Santiago e ripartire per allontanarsene e quindi poi con fatica, sudore, gambe, difficoltà e gioie di incontri o di partenze, arrivare finalmente allo stesso punto.
Ma questo non è che la metafora Cammino:

Alle 18 precise ci siamo imbarcati su questo pullman della Castromil, anche questo nuovo e pulito, ed in un’ora e 20 minuti siamo arrivati a Ferrol in una giornata soleggiata che fa rispendere le anse piene di vegetazione.

L’Oficina del Turismo chiude alle 18, quindi ci troviamo in Praza d’Espana a dover decidere dove andare a dormire. Ci viene in soccorso il diario di un pellegrino che dice di aver dormito benissimo all’Hostal La Frontera: aveva assolutamente ragione. Personale genitlissimo, camera spaziosa, doccia-shampoo e spazzolino+dentrificio per € 15 a persona, assolutamente da consigliare!!!

Rimessi in sesto dopo le 17 ore di trasferimento da Firenze-Ferrara a Ferrol siamo (quasi presentabili):

Scendiamo nella Cafeteria dell’Hostal per cenare vedendo la semifinale di Champion e finiamo la serata in perfetto stile dieta a zona (riposi in pace per questa settimana!!!) con un piatto di Roxo (cerne di bovino tagliata a tocchetti e cucinata alla piastra, croccante e grassina), pimienta e patatas: veramente gustoso, consigliato dalla Premiata Ditta Succulenta (P#S) Marco & Paolo.

A questo punto non ci resta che andare a dormire e domani … camminare!!!

Hasta la proxima.

P#S

2018 Cammino Inglese Pellegrini da Sempre – post 4

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