Il percorso più corto tra tutti i Cammini di Santiago che finora ho camminato.

Poco più di 100 km che in 5 giorni abbiamo tracciato dal nord della Galizia fino a Santiago.

Se vogliamo poco più di una passeggiata per noi abituati a ben altre fatiche su altri percorsi.

Ma i giorni che faticosamente ci eravamo ritagliati rubandoli al nostro lavoro e alle nostre famiglie erano questi e solo questi ci avrebbero permesso di portare a compimento  l’Inglese.

Volevamo raggiungere Santiago.

Sull’aereo nel ritorno verso l’italia come sempre affiorano i ricordi e le considerazioni su ciò che nel nostro intimo ha lasciato questa nuova esperienza.

Sui luoghi che abbiamo attraversato, sulle persone che abbiamo conosciuto e soprattutto sul rapporto di amicizia e stima che via via negli anni si è consolidata con Paolo ormai diventato da tempo “el mi hermano florentino”.

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Cosa ci spinga tutti gli anni prima a programmare e poi a mettere a compimento queste sempre nuove esperienze di Cammino non è facile da spiegare e tanto meno a metterle giù sul foglio perché a dire la verità ce lo chiediamo spesso anche noi senza dare una risposta certa.

E di tempo mentre si cammina fianco a fianco se ne passa tanto…

La sola cosa sulla quale siamo d’accordo in maniera incondizionata è che non possiamo farne a meno…

Il racconto delle nostre tappe le ha già fatte Paolo giorno per giorno. Niente da aggiungere. Ha la stoffa del reporter di guerra.

Io voglio fare una considerazione sulle persone che abbiamo incontrato e ci hanno lasciato un segno tangibile di ciò che il Cammino rappresenta.

Ramon che sul suo camioncino porta il pane a domicilio che ci regala 2 pagnotte…

Davide pellegrino di Modena che mi riconosce avendolo incontrato con Letizia 4 anni fa e al quale dandogli consigli gli attaccai la malattia del Cammino.

Antonella di Roma conosciuta a Presedo e poi con noi fino a Santiago.

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Il prete  in Cattedrale che al momento della Comunione guardandomi il Kway mi domanda se sono italiano…

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Essere in Plaza dell’Obradoiro 5 anni dopo l’ultima volta in cui ero arrivato con Emma, partiti da Leon , mi ha riempito di emozione.

Anche se il bello del Cammino non è arrivare a Santiago ma percorrerlo, come dice il mio tatuaggio che al ritorno del primo viaggio mi feci fare:

LA METÀ NO ES SANTIAGO, LA METÀ ES EL CAMIÑO.

Hasta la proxima!

Marco

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